Marco, circa 4 anni fa, affascinato dalla liuteria e soprattutto dai miei pranzi, decide di frequentare il mio laboratorio per costruirsi la sua chitarra.
Tra un mezzo chilo di pasta e un altro in qualche mese abbiamo fatto ben poco: assemblato le tavole, una faticosissima piegata alle fasce e poco altro. Sopraggiunti nuovi impegni di lavoro Marco non è più riuscito a portare avanti la sua opera prima.
Quei fantastici pezzi di legno, abete, noce ed ebano, i prediletti di Marco, sono rimasti per più di tre anni lì a guardarmi mentre mi dedicavo ad altri simili. Ogni qualvolta incrociavo il loro sguardo mi ricordavano "Fava...Fava... Fava..." (alias di Marco), soprattutto quelle fasce messe in forma per tre lunghi anni non ne potevano più di stare lì strette e costrette. Mi decido, è ora di liberarle.
Finalmente l'opera è stata completata, all'insaputa di Marco che in cuor suo ha sempre creduto, o sperato, prima o poi vedersi realizzata.
Non è sempre necessario darsi un tempo per realizzare un piccolo sogno, ci sarà sempre l'opportunità per goderselo in pochi attimi in una semplice cena tra amici.